Lago Montefiascone Storiche Gruppo per Gruppo

Dopo lo stop forzato del 2020 e le “porte chiuse” del 2021 la Lago Montefiascone torna a pieno regime e riavvia le ostilità del CIVSA dopo il rinvio della salita del Giogo. Inizia un periodo intenso di gare per il Campionato Autostoriche in Salita, che sfornerà altri tre eventi fino a fine Luglio. Dominio di Stefano Peroni che con la Martini Mk2 Bmw Gruppo 5 E3 stabilisce il nuovo record della competizione, arrivando perfino ad abbattere il muro dei due minuti in seconda manche con 1’58’’45. Le Osella Pa9/90 Gr.4 JR BC Oltre 2000 le tentano tutte ma si devono accontentare delle posizioni di rincalzo con Mario Massaglia secondo e Piero Lottini terzo. Lineare l’andamento della competizione. Nel pomeriggio di Sabato una serie di KOT favoriti dalle temperature molto elevate ha provocato alcuni stop di breve durata prontamente risolti dai capaci commissari di percorso agli ordini del Direttore di Gara Fabrizio Bernetti; la gara di Domenica mattina, sotto un clima più mite, ha visto ancor meno neutralizzazioni e la competizione è terminata regolarmente poco prima dell’ora di pranzo, suggellando il successo del gruppo di lavoro di Lino Rocchi, Sandro Zucchi e Pietro Ranaldi. Degna di nota la parata del folto gruppo di Auto Stradali dei soci Locals Only sia prima delle Qualifiche che prima della Gara. Ricordato infine con un omaggio a fine gara il veterano Dante Capanna, scomparso sette giorni fa: il capitolino era un grande estimatore della corsa falisca, gareggiandovi regolarmente fino al 2018.

Gruppo X Gruppo:

Nel 1.Raggruppamento dominio delle vetture Sport. Vittoria per Tiberio Nocentini con la Chevron B19 GR-BC 2000 con uno stretto margine di vantaggio sulla Nerus Silhouette GR-BC 1600 del velocissimo ternano Angelo De Angelis, davvero un cultore delle vetture sportive anglosassoni. Al terzo posto un eccellente Alessandro Rinolfi che fa “volare” la Morris Mini Cooper S F-T1300 precedendo di ben dieci secondi la Porsche 911 T G1-GT2000 di Sergio Davoli, che pure non si è risparmiato fin dalle qualifiche. Quinto posto con merito per un altro portacolori della Scuderia Bologna, Vittorio Novo con la Bmw 2002 Ti G1-T2000 bianco-blu, e segue un ulteriore pilota felsineo, il bravissimo Francesco Amante con la Jaguar E-Type E-GT Oltre 2000 blu scuro-azzurro. Un altro veterano di lunghissimo corso tra le Storiche è Boris Gobbini che con la Fiat Abarth 1000 TC G1-T1000 è settimo di Gruppo dopo una gara maiuscola. Ottavo il veloce Giovan Battista Angelo con la Ford Anglia E-T1000 verde scuro-grigio metal, davanti al gentleman-driver lombardo Angelo Claudio Pontiroli con la Alfa Romeo Giulietta Ti E-T1300. Chiude la classifica di gruppo il genovese Danilo Scarcella con la Fiat 850 Coupé G1-T850 verde-gialla. KOT in seconda manche di gara per lo sfortunato eugubino Marco Frenguellotti con la Abarth 850 TC F-T850, e sempre nell’allineamento alla seconda manche un KOT all’acceleratore impedisce a Marco Mandolesi di partire con la Bmw 1600 Ti G1-T1600 grigio metal-arancio. Peggio ancora va a Mauro Pizzetti con la Lotus Elan G1-GT1600, eliminato da un KOT in Q2.

Nel 2.Raggruppamento continua il duello tra Ildebrando Motti con la Porsche Carrera RS blu e Giuliano Palmieri con la fida De Tomaso Pantera azzurra. La vittoria di Gruppo ed in classe GTS Oltre 2500 arride a Motti per sette secondi e tredici centesimi, ma già dalla Raticosa ci si aspetta la risposta del veloce pilota De Tomaso. Terzo posto e vittoria in classe TC 2000 per l’emiliano Stefano Roversi passato alla Alfa Romeo 1750 GTAm color sabbia che Monguzzi schiera anche nell’Alfa Revival Cup. Enorme il divario che lo divide dall’ottimo Gianluca Calari con la Fiat X1/9 GTS 1300 rossa. Quinto posto per un eccezionale Antonio Maiolo. Il reggino, da anni trapiantato in Toscana, “vola” con la Giannini 650 NP TC 700 azzurra con striscia tricolore, e riesce persino ad avere la meglio sulla Alfa Romeo 1750 GT America TC 2000 di Enrico Zucchetti, che ormai ha messo a riposo le NSU TT. Comunque le TC 700 si rendono protagoniste di una ottima prova corale: lo dimostrano sia il settimo posto di gruppo dell’eugubino Lanfranco Pastorelli con la Giannini 650 NP nero-gialla sia il duello per l’ottavo posto di gruppo che contrappone le Giannini 650 NP di Lorenzo Nobili e Lorenzo Lauria. Alla fine è il primo a prevalere per soli sedici centesimi. Chiude la Top Ten del Raggruppamento il siciliano Giuseppe La Rocca con la Alfa Romeo GT T2000 rossa, caratterizzata dall’enorme triscele siciliano sul cofano motore. Ancora Bicilindriche alle spalle di La Rocca: undicesimo Tommaso Riccioni con la Giannini 650 NP TC700 grigio-azzurra, poi dodicesimo Giulio Caroni con la Giannini 590 GT grigio metal-blu scuro curata da Brogi. Tredicesimo posto per uno dei più rappresentativi piloti della comunità motoristica di Volterra: è Velio Carli che impiega con successo la Giannini 650 NP TC 700 bianco-blu divisa col figlio Stefano. Che Carli si sia impegnato lo dimostra il fatto di essere riuscito a precedere la bellissima Alfa Romeo Giulia Super T1300 grigio scuro-verde fluo dell’alsaziano di Gubbio Eric Nicchi, tornata in piena forma dopo l’infossatura alla Castellana. Quindicesimo posto e vittoria in TC500 per Massimo Brogi con la Fiat 500 grigio-bianca ex-Cecchelli. Il polivalente pilota volterrano, che per motivi di lavoro non ha potuto prendere parte al recente tragico Spino Moto, sta già preparando il suo Minarelli per alcune incursioni nel CIVS. Chiudono la classifica di Gruppo il veloce Antonio Vegni con la A112 Elegant T1000 verde olivo-grigio-giallo ex-Lelli ed il veterano di Campagnano di Roma Stefano Venanzi. Il laziale, che dispone di un vero “tesoro” di Alfa Romeo da corsa, sceglie per la Lago la Alfa Romeo Giulia verde metal T1300. Ben quattro i piloti eliminati da KOT, e tutti già in Q1. Cominciano le Giannini 650 NP TC700 di Franco Betti e Luca Rossi, poi dopo avere completato la prima prova si fanno da parte la Ford Escort Mexico TC 1600 in livrea bianco-rosso-nera “Altrimenti ci arrabbiamo!” di Franco Ermini e la Fiat 128 Rally TC1300 azzurro pallido di Mario Straffi.

Nel 3.Raggruppamento sono le vetture Sport a regolare il folto gruppo di contendenti, con Giuliano Peroni imprendibile sulla Osella Pa8/9 IR-BC 2000 rossa. Suo principale avversario è l’emiliano Giuseppe Gallusi che con la Porsche 911 SC GTS Oltre 2500 si impegna molto ma alla fine si deve accontentare dell’argento di Gruppo. Terzo il velocissimo toscano Gabriele Tramonti con la Fiat Ritmo 75 TC 1600 giallo-bleu. Alle spalle di Tramonti è guerra tra i piloti della Silhouette 1600 e la vittoria arride all’altoatesino Erwin Morandell. Il portacolori della Rennstall Mendel da questa stagione è alleato con la Di Fulvio Racing e i risultati si vedono, con la sua Fiat X1/9 blu e verde che piega per trentacinque centesimi la identica vettura bianca del toscano Pierluigi Ruschi. Sesto posto di Gruppo per Sandro Zambelli, che per questa occasione impiega la Triumph Dolomite Sprint Silhouette 2000 di Piergiorgio Percivale già impiegata a Magione nel Trofeo Italia Storico da Renato Benusiglio lo scorso 8 Maggio. Che il bolide blu prussia sia una macchina potente lo dimostra il fatto di esser riuscita a precedere la Lola T590 IR-BC 2000 rossa di Gianluca De Camillis. Ottavo posto per il trapanese Vincenzo Serse, reduce dal debutto nei rally alla Targa Florio con la Fiat 127 TC1150 bianco-blu-celeste. Per Vincenzo la Lago Montefiascone è una delle gare più apprezzate ed anche quest’anno il pubblico locale è stato deliziato dalla sua guida sportiva. Nona posizione di gruppo per la Giannini 650 NP gialla dell’orvietano Luciano Posti, ovviamente vincente in Silhouette 700 con una gara davvero da applausi. Alle sue spalle il cosentino Francesco Iantorno che come sempre scende in campo con la Volkswagen Golf GTI T1600 rossa raccogliendo una splendida vittoria di classe. Non meno bella la prova del perugino Alamo Mangiacarne, uno dei componenti del “dream team” ARS Motorsport di Elia Bertollo nell’universo del Trofeo Italia Storico e Trofeo Italia Classico. L’umbro scende in campo con una potente Alfa Romeo GT America T2000 ed è undicesimo di Gruppo domando con bravura e sicurezza i molti cavalli del suo bolide rosso scuro sui tornanti falisci. Che abbia fatto bene lo dimostra il fatto di avere preceduto di oltre un secondo la Ford Escort RS MkI TC 2000 di Maurizio “Gordy” Bianchini, un pilota di altissimo livello sia nelle Salite che nei Rally. Tredicesimo posto per il reatino Fabio Guerci che come sempre utilizza la Autobianchi A112 Silhouette 1000 celestina. Riesce a precedere uno dei contendenti alla vittoria in Silhouette 1600, Domenico Cecere, apparso in difficoltà sui tornanti viterbesi con la Fiat X1/9 bianco-bleu di Cerroni. Alle sue spalle il “newcomer” veneto Rosario Binanti che vince la T1150 con la sua A112 Abarth arancio. Gara del Lago da dimenticare per Giuseppe Pellegrini: il lokalmatador fa una ottima prima manche di gara con la Renault 5 Alpine T1600 nera, ma poi subito dopo il via della salita decisiva il bolide francese accusa un KOT lento. Pellegrini come suo costume non si arrende, e riesce in qualche modo a portare a termine la corsa, riuscendo pure a precedere la Alfa Romeo GTV Silhouette 1600 rosso-oro di Luigi Berra. Anche questa classe è falcidiata dai ritiri. Il più pesante è quello di Gianpaolo Bianucci con la Fiat X1/9 Silhouette 1300. Già vittima di un KOT in Q1, nella prima manche di gara travolge una chicane ed è costretto a fermarsi a bordo strada. Tutti gli altri ritiri sono invece dovuti a KOT. Già in Q1 si fa da parte il pugliese Michele Martinelli con una variopinta A112 Abarth 70 HP TC 1150. Poi, dopo avere terminato la prima manche di gara, devono alzare bandiera bianca sia Fabio Spinelli con la splendida Renault 5 Turbo GTS 2000 bianco-nero-gialla sia Massimo Campogiani con la fida Volkswagen Golf GTI TC 1600 rossa. Per finire, un KOT forse causato dal caldo stronca nel corso della salita decisiva i sogni di vittoria in classe TC 700 di Paolo Terreni, sempre molto valido con la Fiat 126 grigio-rossa a motore 650 NP Giannini…

Nel 4.Raggruppamento dominio delle Sport anche se Massaglia e Lottini hanno pagato dazio a Stefano Peroni nella classifica assoluta. Lo spettacolo offerto da questi bolidi è stato comunque “extraklasse” con i primi quattro piloti di gruppo racchiusi in meno di venti secondi. Parla siciliano la lotta per il bronzo di Gruppo con il palermitano Ciro Barbaccia che con la Paganucci JR-BC 2000 rossa ha la meglio sul leggendario Salvatore Riolo per appena due secondi e diciannove centesimi. Il cerdese comunque si conferma ad alti livelli con la Lucchini SN87 JR-SN 3000 bianco-blu-gialla e già alla Raticosa scatenerà il “contrattacco”. Quinto posto per la azzurra Olmas JR SN 2500 che il team di Andrea Bonucci mette a disposizione di Matteo Lupi Grassi, autore di una gara inappuntabile. Da applausi anche la performance di Sandro Zucchi, che sostenuto al via da un tifoso speciale quale è il suo nipotino, ha conquistato il sesto posto di gruppo ed il secondo in JR-SN 3000 con la Lucchini SN85 blu scuro-giallo. Per Zucchi davvero un buon momento, dopo la salvezza conquistata dalla Viterbese di cui è medico sociale…La migliore vettura a ruote coperte è la Bmw 318 Is J2-A2000 di Giuseppe Bonifati, protagonista del Trofeo Italia Storico. Il toscano ottiene un bel settimo posto di Gruppo, ma non vi è dubbio che se ci fosse stato anche Marco “King” Dal Fitto sulla rampa falisca avremmo visto un duello da antologia tra vetture E30…Ottavo posto per Gianluigi Carelli, che con la Alfa Romeo 33 MkI J1 A1600 arancio continua a recuperare motivazioni dopo il patatrac di Sarnano. Il commissario ternano continuerà nel CIVSA e nel Trofeo Italia Storico in attesa di allestire una nuova Alfa Romeo 33 MkII Gruppo A Youngtimer. Nono posto per il sarnanese Massimiliano Vitali, sempre molto in gamba con la Volkswagen Golf GTI MkI J1-A2000. A completare la Top Ten di Gruppo è il lucchese Lorenzo Bonaldi, che da quest’anno torna in campo con rinnovate ambizioni ed una nuova arma quale la Fiat Uno MkI J1-A1600 rossa ex-Balbosca, certamente un passo avanti rispetto alle piccole e simpatiche Fiat 850 impiegate in passato. Alle spalle del bravo Bonaldi, è guerra aperta per la vittoria nella J2-N2000 con protagonisti Ledo Innocenti sulla Alfa Romeo 33 16v MkII e Paolo Arbizzani con la Opel Kadett Gsi 16v bianco-azzurra. Per cinquantatre centesimi è il ternano ad avere la meglio. Chiude la classifica di Gruppo il veterano civitavecchiese Silvio Di Casmirro che in questa gara impiega una Peugeot 205 Rallye J2-N1600 bianca con strisce tricolori in luogo della tradizionale 205 giallo-bleu. Anche in questa classe si registrano due KOT. Un differenziale elimina in Q2 il trapanese Giovanni Magaddino, al volante della Fiat Ritmo Abarth 130 TC J2-A2000 giallo-blu-rosso che Trentini aveva noleggiato alla recente Malegno Borno a Renato Benusiglio. Dopo avere terminato la prima salita di gara, si fa poi da parte l’orologiaio viterbese Franco Menichelli con la Bmw M3 E30 J2 N Oltre 2000 giallo e striscia Motorsport ex-Emanuele Pirro.

E concludiamo con le cinque vetture del 5.Raggruppamento Monoposto. Stefano Peroni è imprendibile con la Martini Mk2 Bmw M Power, e si conferma l’uomo da battere della corsa viterbese. Enorme il vantaggio sulla Formula Alfa Boxer FA Oltre 1000 di Maurizio Rossi, che pure non si risparmia sulla rampa falisca. Terzo posto per Girolamo Visconti con la Formula Renault Europe E2 bianco-rossa appartenuta agli Aralla. Due monoposto vintage chiudono la classifica: quarto Franco Catalano con la Bwa 327 Formula Ford FA Oltre 1000 bianco-rossa, e quinto il simpatico pilota di Capena Alberto Mattii che con la De Sanctis blu porta a casa la coppa di vincitore di classe FA1000 con una guida pulita e redditizia, divertendosi come suo costume.

GRAZIE A TUTTI.

Special Guests: Alvaro Bertinelli, Marcello Della Giovanpaola, Giulia Gallinella, Silvano Giachi, Antonio Lavecchia, Michele Mocetti, Marco Naldini, Valerio Nicolai, Gennaro Ventriglia.

Promoters: ACI Viterbo, Locals Only
Attendance: 15000
Weather: Partly Cloudly/Hot (32°)
Track: Dry/Fine
Race Director: Fabrizio Bernetti
Live Streaming: Faby Valentina Mocetti
Commentary: NICK PATRICK