O’Play, doppia missione in Svizzera

“Alla Còte de Saint Ursanne il primo obiettivo è mettere in cassaforte il titolo di Gruppo 3. Poi se arrivano punti buoni per l’assoluta delle ruote coperte tanto meglio”



Venerdì 16 agosto 2024_
 Sta cambiando il meteo sull’arco alpino e domenica è prevista pioggia anche nel Canton Giura, quando andrà in scena la 79ª Course de Côte de Saint Ursanne, ottavo round del Campionato Europeo Montagna 2024. Una difficoltà in più per O’Play e la Mitsubishi Lancer Evo IX 3.0 targata Phoenix Racing Team che già mal sopporta un tracciato tutta velocità, dove il manico del pilota viene poco esercitato. Ma tant’è: “Il primo obiettivo in Svizzera è mettere in cassaforte il titolo di Gruppo 3”. Senza prendere rischi eccessivi, calcoli alla mano bastano due punticini per chiudere la partita contro il principale rivale Anzē Dovjak, sloveno su Hyundai i30 Tcr che lo segue in classifica a debita distanza. Però lo sguardo corre avanti: “Poi se arrivano punti buoni per l’assoluta delle ruote coperte tanto meglio”. Ecco la verità lapalissiana, ciò che Antonino Migliuolo spera non sia una “mission impossible”. Recuperare il minimo divario dal croato Matija Jurisic, mattatore incontrastato nel Gruppo 4, fin qui sempre vincente nel suo orticello esclusivo mentre O’Play ha incamerato un secondo posto al Trofeo Vallecamonica a causa di un problema ai freni. Per non lasciare nulla d’intentato, l’officina di Phoenix ha fatto un piccolo aggiornamento di elettronica sulla Lancer cambiando anche la benzina per trovare un po’ di potenza in più. Ne servirà molta sui 5.180 metri del percorso di gara con dislivello 350 e pendenza media del 10,8 per cento. Anche l’anno scorso O’Play si presentò a Saint Ursanne con degli aggiornamenti tecnici, ma fu il cambio a tradirlo nella seconda salita. Stavolta gli tocca superare pure i postumi di una fastidiosa bronchite, un classico stagionale con il dentro-fuori da locali condizionati. Però non cerca scuse il “Mago di SorTrento”, sempre pronto a tenere giù il piede per mostrare un numero d’alta scuola in quello che è a tutti gli effetti uno dei palcoscenici di maggiore tradizione della rassegna continentale.

Foto Sebastien Beyer

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