N.G.R. in una Selva un po’ “oscura”

Nel tacco della penisola italica, ha preso il via il Campionato Italiano Velocità in Montagna.

La compagine calabrese, ha onorato la classicissima cronoscalata pugliese con la presenza di cinque piloti. Quello della Coppa Selva di Fasano, è di sicuro uno dei percorsi più apprezzati da piloti ed addetti a lavori del panorama italiano del tricolore montagna. Lo sanno bene i nostri portacolori, che tra alti e bassi sono riusciti a ben figurare nelle classi di appartenenza. Sullo sconnesso ed insidioso percorso fasanese, il mai domo Angelo Mercuri non finisce di stupirci, con la sua pepata Fiat 500 si aggiudica le due manche di gara, portando a casa il massimo del punteggio in ottica campionato e tanto buono umore che da sicurezza per il prosieguo della stagione.
Paolo Cicalese inizia il C.I.V.M. da dove aveva lasciato. Grazie al feeling sempre in crescendo con la sua Civic il gentleman driver salernitano, ottiene con due salite di gara molto consistenti, la vittoria assoluta di classe per pochi millesimi di secondo ed il secondo posto nel gruppo Racing Start. Sfortuna per l’assettista volante Angelo Guzzetta, il forte pilota siculo, dopo una prima manche di gara che lo vedeva primeggiare tra le plus 1.6, vede sfumare le sue ambizioni da podio per noie meccaniche al propulsore della sua Citroen Saxo. Rammarico per quello che poteva essere un eccellente risultato anche nella classifica generale di gruppo RS Plus, dove il “Guzza” era in seconda posizione assoluta.
Antonio Ferragina e Massimo Perri, che bene stavano figurando nelle piccole bicilindriche, hanno deciso di prendere anzitempo la via del ritorno, non d’accordo con la scelta della direzione di gara di voler stoppare la manifestazione, privandoli di fatto della seconda manche di gara.
Non abbiamo le competenze per dire se questo nuovo format scelto dalla federazione incarni realmente quelli che sono i veri valori di equità e sportività che devono accompagnare una manifestazione agonistica. Sicuramente chi amministra questo nostro amato sport potrà trarre delle conclusioni. Malumori e animi infuocati accompagneranno il post Fasano e sicuramente le cronoscalate del prossimo futuro.