Quando sabato 26 si è acceso il verde del semaforo che ha dato il via alla prima vettura che ha affrontato la 46° Catania Etna è sgorgato spontaneo un fragoroso applauso liberatorio: quello che da tutti ormai era considerato un sogno impossibile è diventato realtà! L’applauso va innanzitutto alla Street Racers ed alla tenacia di Mike Cannizzaro, che non si è mai arreso neanche di fronte alla forza del vulcano, che pure ha salutato il ritorno della gara con una poderosa eruzione iniziata a metà di gara uno. Ma l’applauso va anche a tutto il comitato organizzatore, al dott. Luciano Zuccarello, uomo dalle mille risorse e collante delle varie figure del Comitato, alla Catania Corse, la Belpasso Corse, la Pro Loco di Nicolosi, i comuni di Nicolosi e di Belpasso, il parco dell’Etna, alla città Metropolitana di Catania, nella figura del sindaco metropolita Salvo Pogliese che ha fatto davvero tanto, abbattendo le polverose porte delle burocrazia sbattute in faccia per ben undici anni agli organizzatori ed agli appassionati. Dei ringraziamenti particolari vanno all’Automobil Club di Catania il cui Presidente, dott. Magnano di San Lio, ha vinto la scommessa che ha fatto puntando sulla giovane struttura di Mike Cannizzaro, ed anche ad Acisport Sicilia, il cui Delegato Regionale, Daniele Settimo, al momento del prudenziale rinvio di fine maggio, ha centrato una missione impossibile trovando uno spazio per la Catania Etna nel fittissimo calendario. Sono state 130 le vetture dei piloti che hanno superato le verifiche della gara, un numero che poteva essere decisamente più alto (erano 184 all’appuntamento rinviato di fine maggio), ma tanti fattori hanno influenzato le iscrizioni, come la concomitante gara di CIVM ad Ascoli. Ad iscrivere il proprio nome sul prestigioso albo d’oro della gara, fermo al 2009, è stato il 35enne catanese Domenico Capuano, figlio del conosciutissimo Matteo Capuano già meccanico storico di Giovanni Cassibba, del notaio Attaguile etc. Domenico era al volante della Radical Prosport Evo di proprietà di Giuseppe Cuzzola, vettura profondamente rivista dallo specialista Giuseppe Spoto, che non ha mai mollato la vetta della classifica già dalla prima manche di prove, migliorandosi ad ogni passaggio man mano che il feeling con la biposto britannica aumentava e vincendo anche il Gruppo E2SC. Sul podio ricavato sulla scalinata del comune di Nicolosi la commozione sua e del papà Matteo era evidente: Domenico ha alle spalle eccellenti risultati nel Campionato Italiano di Formula Azzurra, ma non ha poi mai trovato il modo di concretizzare il suo grande talento, anzi è più corretto dire che non ha mai trovato i soldi. La rinascita della Catania Etna coincide con la sua e magari sarà di buon auspicio. Sul secondo gradino del podio l’adranita Domenico Polizzi, che ha aggredito il percorso con la sua solita grinta al volante della biposto costruita dalla factory calabrese Elia con un motore di soli mille centimetri cubici, precedendo Orazio Maccarrone (Gloria C8P) che ha anche vinto il Gruppo E2SS. Al quarto posto il palermitano Antonino Rotolo (Osella PA21JRb), che ha passato buona parte del weekend con il naso all’insù ad ammirare le fontane di lava ma ha anche apprezzato il percorso e si è divertito. Quinta posizione per Mirko Sulsenti, al volante di una Gloria, e sesto Salvatore Caruso, stoicamente al volante della Elia Avrio ST27 solo grazie a degli anti dolorifici che gli hanno calmierato i dolori della colica renale che aveva in atto: chapeau! Settima posizione per il pilota di Gela Giovanni Carfì, seguito dal lentinese Adriano Scammacca che si è imposto anche in Gruppo A al volante di una ammiratissima Skoda Fabia R5; nono assoluto il centuripino Lucio Naselli, sempre più sulle orme del padre Salvatore, che ha vinto anche il Gruppo E2SH, ed a chiudere la top ten Roberto Garaffo al volante di una Lola di F.3. Negli altri gruppi vittorie di Santo Ferraro tra le CN, di Antonio Leonardi nel Gruppo Racing Start nonostante un dritto alla variante in gara uno, vittoria di Angelo Russo in RS Plus, di Santo Marletta in Prod S e Carmelo Maio in Prod Evo. Nel Gruppo E1 Italia vittoria di Pietro Ragusa, seppur alla sua seconda gara, mentre nell’agguerrito gruppo delle bicilindriche si è imposto il funambolico Tonino Caltabiano che è andato veramente forte anche in considerazione del fatto che sta sviluppando una vettura totalmente nuova; in gara uno a segnare il miglior tempo era stato Angelo Palazzo, a cui l’aria del vulcano fa evidentemente bene dato che qui è detentore di due vittorie assolute (1996 e 2005); peccato per il ritiro di Riccardo Viaggio che in gara uno era secondo ad un soffio e puntava dritto alla vittoria. A far compagnia sul podio a Caltabiano sono stati Pippo Marino e Giuseppe Viaggio. Vittoria tra le scuderie per la Catania Corse.
Nella gara riservata alle sempre affascinanti auto storiche, nel primo raggruppamento vittoria di Gregorio Tosto, che ha avuto l’onore di essere la prima vettura (Lancia Fulvia HF) al via della gara, nel secondo raggruppamento dominio di Casimiro Piazza (Bmw 2002), nel terzo di Francesco Avitabile (Bmw 320 i), nel quarto della splendida Renault 5 di “Aeron” e nel quinto vittoria in solitaria di Camillo Centamore a cui è andata anche la soddisfazione di aver siglato il miglior tempo di tutte le auto storiche.
Grande festa nella piazza di Nicolosi per la premiazione, ed in tutti la consapevolezza di aver contribuito a qualcosa di veramente speciale: la rinascita della Catania Etna! Appuntamento al 2022!
ufficio stampa Scuderia Catania Corse
Max Lo Verde