Iaquinta, il Terminillo è un test di risalita

Dopo il ko rimediato in Val Camonica, i guai del Bondone, la forzata rinuncia alla Coppa Teodori, ora la scommessa di un nuovo motore sull’Osella PA21/S

 Un mese con la nuvoletta di Fantozzi a girargli sulla testa. Ma il “ragionier” Rosario Iaquinta era consapevole che i guai non dipendevano da lui, ma da un problema difficile da risolvere sotto il cofano. Costretto al ritiro al Trofeo Vallecamonica, limitato nel rendimento alla Trento Bondone, inevitabile la decisione di saltare la Coppa Paolino Teodori per vederci chiaro. E adesso che c’è stato il tempo di montare un nuovo motore sull’Osella PA21/S grazie ai servizi della LRM Motors dei fratelli Petriglieri, arriva l’appuntamento con la 58ª Rieti Terminillo, autentica scommessa di risalita per il driver cosentino. “Ci sono periodi così in cui sembra non vada bene niente – confida Iaquinta – ma è importante mantenere la calma e seguire la propria bussola. Fosse tutto facile non ci sarebbe gusto. Invece ogni passaggio è complicato, ogni decisione va soppesata. Abbiamo perso un po’ di strada rispetto agli avversari e dobbiamo farcene una ragione. L’importante è sempre ripartire”. Forti motivazioni, dunque, per la sfida laziale che metterà subito a dura prova il nuovo propulsore con un tracciato di 13.450 metri, dislivello di 1.029 e una pendenza media del 7,5 per cento. Due manche di prova sabato e gara unica domenica 2 luglio. “Il Terminillo è una cronoscalata molto difficile da interpretare – sottolinea l’alfiere della scuderia Best Lap – con numerose curve a scorrimento veloce dove devi avere il coraggio di tenere giù il piede. Poteva capitare una gara diversa e altre difficoltà specifiche. Però torniamo in ballo e balliamo, grazie alla fiducia dei nostri sponsor e supporter. Io personalmente in questo periodo non ho mai smesso di allenarmi per essere pronto alla competizione e darò il massimo”.

Allegata foto Giuseppe Carrone